Clinica

mar262015

Le garanzie di sicurezza e qualità per gli alimenti dei più piccoli

Un tema mai tanto attuale come nell'anno di Expo dedicato al cibo e all'alimentazione è quello della sicurezza alimentare. Tema ancora più importante quando ci si riferisce alla sicurezza degli alimenti destinati a soggetti fragili come i bambini. Il bambino infatti, soprattutto nei primi tre anni di vita, rappresenta un soggetto con caratteristiche peculiari. Da un lato è un organismo in crescita e pertanto devono essere a lui garantiti alimenti nutrizionalmente equilibrati, corretti e specifici per la sua età, dall'altro è un soggetto a maggior rischio, poiché non sempre è in grado di metabolizzare eventuali sostanze tossiche introdotte con gli alimenti con la stessa efficienza di un soggetto adulto.

I baby food, cioè gli alimenti destinari all'infanzia, sono sottoposti a una legislazione specifica a tutela della sicurezza alimentare dei più piccoli. I contenuti massimi ammessi di residui di pesticidi, micotossine e metalli pesanti negli alimenti specifici per il bambino e il lattante sono inferiori rispetto ai corrispondenti previsti dalla legislazione alimentare generale e, per quanto riguarda i residui di pesticidi/fitofarmaci, di fatto il limite ammesso è pari allo zero analitico. Inoltre gli alimenti specifici per l'infanzia non possono contenere OGM. La legislazione specifica per gli alimenti per l'infanzia prevede delle norme ad hoc anche per quanto riguarda l'etichettatura dei prodotti dedicati a lattanti e bambini. Non possono essere riportate sulle etichette di prodotti dedicati ai lattanti frasi o espressioni che suggeriscano la superiorità del prodotto rispetto al latte materno. Anche l'indicazione dell'età a partire dalla quale è possibile introdurre nella dieta del bambino un determinato prodotto è garanzia dell'idoneità del prodotto stesso per quella fascia d'età.

La legislazione alimentare per l'infanzia è ovviamente anche garanzia di adeguatezza nutrizionale dei prodotti specifici. Tuttavia, non ci sono ragioni per demonizzare il prodotto fresco, poiché i dati italiani relativi a campioni di frutta e verdura irregolari per presenza di residui di fitofarmaci al di sopra dei limiti di legge sono assolutamente confortanti, essendo questa percentuale inferiore all'1%. I prodotti da agricoltura biologica potrebbero fornire ulteriore aiuto a patto che l'azienda produttrice sia in grado di fornire indicazioni precise circa l'idoneità delle propria produzione.

Gian Vincenzo Zuccotti


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