Clinica

mag22016

Disturbi dell'alimentazione: affrontare il basso peso è sempre necessario

Il basso peso è un criterio diagnostico chiave dell'anoressia nervosa, ma può anche essere presente in altri disturbi dell'alimentazione di gravità clinica come il disturbo evitante/restrittivo e dell'assunzione di cibo.
Gli effetti del sottopeso sono stati studiati negli esseri umani dall'Human Starvation Study (anche conosciuto come Minnesota Starvation Study). Lo studio ha avuto particolare rilevanza per comprendere i disturbi dell'alimentazione perché molti sintomi fisici, ma soprattutto psicologici e sociali, osservati nei volontari sani sono simili a quelli sperimentati dalle persone affette da anoressia nervosa.
In sintesi, sono almeno cinque motivi che spiegano perchéì eÌ necessario affrontare direttamente il basso peso nel trattamento dei disturbi dell'alimentazione.
1. Molti effetti negativi riportati dai pazienti in conseguenza del disturbo dell'alimentazione sono in realtaÌ la conseguenza del basso peso. Esempi sono gli sbalzi del tono dell'umore frequenti, l'irritabilità, l'isolamento sociale, i disturbi del sonno, l'intolleranza al freddo, il senso di pienezza precoce, la diminuzione dell'interesse sessuale e la stanchezza.
2. La personalità delle persone affette da disturbi dell'alimentazione con un basso peso è simile a quella dei volontari sani del Minnesota Study ed è caratterizzata da rigidità, ossessività, tendenza alla procrastinazione, ritiro sociale, insicurezza e instabilità emotiva. Per tale motivo è raccomandabile estrema cautela nel valutare la personalità dei pazienti quando hanno una condizione di basso peso, perché la loro "vera" personalità emergerà solo dopo la normalizzazione del peso.
3.Il basso peso determina gravi danni alla salute (per es. osteoporosi, aritmie cardiache) e in taluni casi può portare alla morte. 

4. Il basso peso contribuisce a mantenere il disturbo dell'alimentazione attraverso vari meccanismi. Per esempio, il ridotto consumo di energia che si verifica in conseguenza del basso peso aumenta la necessità dei pazienti di restringere l'alimentazione; la sensazione di pienezza secondaria al rallentato svuotamento gastrico che si verifica in conseguenza del basso peso porta i pazienti ad accentuare la restrizione dietetica calorica; l'ossessione per il cibo secondaria al basso peso accentua le regole dietetiche estreme e rigide; infine, l'isolamento sociale intensifica l'eccessiva valutazione del peso e della forma del corpo dei pazienti.
5. Gli effetti del basso peso scompaiono con la normalizzazione del peso.
La conoscenza dei drammatici effetti fisici e psicosociali del basso peso e del loro ruolo centrale nel mantenere la psicopatologia dei disturbi dell'alimentazione ha portato a raccomandare di associare "sempre" all'intervento psicologico la riabilitazione nutrizionale nel trattamento dell'anoressia nervosa e dei disturbi dell'alimentazione caratterizzati da una condizione di basso peso.

Per approfondimenti:
Dalle Grave R, Pasqualoni E, Marchesini G (2011). Symptoms of starvation in eating disorder patients. In: Preedy VR (ed) Handbook of Behavior, Food and Nutrition. Springer Science+Business Media, New York, pp 2259-2269. doi:DOI 10.1007/978-0-387-92271-3_143
Dalle Grave R (2016). Come vincere i disturbi dell'alimentazione. Un programma basato sulla terapia cognitivo comportamentale. Seconda Edizione. Positive Press, Verona.

Riccardo Dalle Grave

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