Clinica

nov212018

Esercizio fisico per prevenire e gestire il diabete di tipo 2

Attività fisica e dieta corretta rappresentano i principali capisaldi della prevenzione e della gestione del diabete. Oggigiorno, in Paesi come la Cina e l'India vi è una vera e propria epidemia di questa patologia, anche tra i più giovani, a causa del sovrappeso, dell'obesità e degli stili di vita inappropriati (1,2). Uno dei punti più critici riguarda l'inattività fisica: è stato stimato infatti che circa il 25% di tutti gli adulti di età superiore ai 18 anni non è sufficientemente attivo, con evidenti ripercussioni sul mantenimento del peso corporeo ed il rischio di sviluppare glicemia elevata e diabete (3).
L'associazione tra attività fisica, esercizio e salute è senz'altro fuori discussione: indipendentemente dall'età, dal sesso e dal peso corporeo, le persone che sono più attive e praticano uno sport hanno un minor rischio di sviluppare malattie croniche rispetto ai soggetti sedentari. Ad esempio, 150 minuti o più di attività aerobica di intensità moderata a settimana o 75 minuti o più di attività aerobica ad intensità vigorosa a settimana sono stati associati ad una riduzione del 32% di sviluppare diabete in pazienti prediabetici; analogamente, un incremento giornaliero di 1000 passi riduce del 6% il rischio di mortalità per tutte le cause, cosi come stare più di 10 ore seduti al giorno aumenta il rischio di mortalità in maniera significativa (4,5). Tuttavia, l' esercizio fisico, inteso come programma di esercizi strutturato, o il conteggio quotidiano dei passi sembrano essere sottovalutati dalle persone che ne potrebbero beneficiare di più, come quelle sedentarie o prediabetiche. Per questo motivo, attualmente, si sta cercando un approccio più ampio e pragmatico che consideri l'attività fisica nella routine quotidiana dell'individuo, come salire le scale per 10 minuti, passare l'aspirapolvere per 15 minuti, fare il giardinaggio per 20 minuti, spostarsi a piedi o in bicicletta per 25 minuti. Questi "esercizi fisici" permettono infatti di abbassare il rischio di sviluppare cancro al seno e al colon, diabete e malattie ischemiche alla stregua di un'intensa attività aerobica quotidiana "strutturata" (6-8) Questo tipo di approccio consente un dialogo più orchestrato e aperto tra medico e paziente, poiché il movimento viene prescritto in modo personalizzato, considerando le preferenze e i bisogni dell' individuo, facilitando la partecipazione del paziente e ottimizzando la probabilità di aderenza a lungo termine.

Fonti:
1) International Diabetes Federation. IDF Diabetes Atlas Brussels: International Diabetes Federation, 7th edn, 2015.

2) Misra A, Shrivastava U. Obesity and dyslipidemia in South Asians. Nutrients 2013; 5:2708-2733.

3) World Health Organization. Global report on diabetes. World Health Organization: Geneva, Switzerland, 2016.

4) Kraus WE, et al. The National Physical Activity Plan: a call to action from the American Heart Association—a science advisory from the American Heart Association. Circulation 2015; 131:1932-1940.

5) Weber MB, et al. The stepwise approach to diabetes prevention: results from the D-CLIP randomized controlled trial. Diabetes Care 2016;39:1760-1767.

6) Stewart RAH, et al. Living longer by sitting less and moving more. Curr Opin Cardiol 2015;30: 551-557.

7) Bouchard C, et al. Less sitting, more physical activity, or higher fitness? Mayo Clin Proc 2015; 90: 1533-1540.

8) Arena R, et al. Novel approaches for the promotion of physical activity and exercise for prevention and management of type 2 diabetes. Eur J Clin. Nutr 2017;71:858-864.

Maurizio Battino e Francesca Giampieri

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