Professione

mag132016

Origine degli alimenti = sicurezza?

Ci si chiede spesso quali siano le ragioni che determinano un forte interesse del consumatore a conoscere l'origine di un alimento. Ebbene, una delle risposte più frequenti collega l'origine di un alimento o delle materie prime con cui lo stesso è realizzato con la sicurezza di tale alimento. Si è infatti portati a pensare che una determinata origine garantisca un elevato livello di sicurezza.
Tale modo di pensare, tuttavia, nasce spesso da timori che nulla hanno a che vedere con la sicurezza degli alimenti all'interno dell'Unione europea e che vengono talora amplificati da parte di taluni mezzi di comunicazione.
Pur essendovi motivi legittimi per voler conoscere l'origine di un alimento (ad esempio, il sostegno alle produzioni locali, le caratteristiche del prodotto, le preoccupazioni legate all'etica e alla tutela dell'ambiente), la sicurezza dello stesso non risulta un motivo valido a supporto di obblighi di etichettatura d'origine. Ciò sia per gli alimenti prodotti all'interno dell'Ue o importati in Ue.
Il sistema europeo che garantisce la sicurezza degli alimenti è infatti fondato su regole valevoli per tutti gli Stati membri e applicabili tanto agli alimenti prodotti in Ue che agli alimenti importati.
Tale sistema è strutturato secondo una visione unitaria della salute, che passa per quella degli animali e arriva a quella dell'uomo. Si tratta di un modello pianificato e controllato dai campi alla tavola e che coinvolge centinaia di migliaia di aziende che sono protagoniste della sicurezza degli alimenti, e devono adottare e rispettare le regole e le procedure, ed effettuare autocontrolli per evitare errori e incidenti. Accanto alle aziende va ricordato il non meno importante compito delle autorità di controllo, che agiscono da garanti del buon funzionamento dell'intero sistema. In Italia, solo nel 2014, le Aziende Sanitarie Locali (Asl), attraverso i competenti servizi veterinari e di igiene e sicurezza degli alimenti e nutrizione, hanno effettuato 171.327 ispezioni e 8.051 verifiche sugli stabilimenti per gli alimenti di origine animale. Hanno inoltre controllato 287.823 unità operative di imprese alimentari. A tali controlli si affiancano i non meno capillari controlli alle frontiere, che vengono svolti dagli uffici periferici del Ministero della Salute (Pif e Usmaf), in coordinamento con l'Agenzia delle Dogane e dei Monopoli. Il quadro dei controlli ufficiali si completa, infine, con l'attività mirata svolta sul territorio dai Carabinieri per la Tutela della Salute - Nas che nel 2014 hanno effettuato più di 38 mila ispezioni.
Tale sistema di regole e relative verifiche mira a garantire la sicurezza di ciascun alimento, indipendentemente dall'origine dello stesso.
Come sopra riportato, l'indicazione d'origine si fonda più che altro su ragioni etiche e di sostegno alle economie locali o su ragioni di qualità o di legame di determinati prodotti con specifici territori. Ma non vi sono valide ragioni per ritenere che la nostra sicurezza alimentare sia più o meno compromessa a seconda del luogo di produzione di un alimento.

Paolo Patruno

DALLE AZIENDE