Clinica

dic102015

Dieta mediterranea e rischio di cancro: lo studio Epic

Il concetto di dieta mediterranea, introdotto per la prima volta da Ancel Keys e Francisco Grande nel 1957, si può riassumere come il modello alimentare tradizionale riscontrato nelle aree olivicole del Mediterraneo, a cavallo tra il 1950 e il 1960. Questo tipo di regime alimentare è caratterizzato dall'elevato consumo di frutta e verdura, cereali integrali, prodotti panificati, frutta secca, e da un uso medio-basso di carni bianche e rosse, pesce, prodotti caseari, uova e bevande alcoliche fermentate, come il vino abbinato ai pasti. L'olio d'oliva rappresenta la fonte principale di acidi grassi monoinsaturi ed è largamente utilizzato sia per il condimento che per la cottura dei cibi. Dall'inizio degli anni Novanta, svariati studi epidemiologici hanno dimostrato che la dieta mediterranea è in grado di prevenire numerose malattie cronico-degenerative tipiche della società contemporanea, come patologie cardiovascolari, obesità e cancro, portando ad una maggiore longevità e ad una migliore qualità della vita.(1-6) Nonostante alcuni di questi studi abbiano indagato l'associazione della dieta mediterranea con il rischio di sviluppare tumori specifici, ancora scarsi sono i dati relativi al rischio di sviluppare il cancro in generale. A tal proposito, un lavoro pubblicato nel 2011 ha esaminato l'associazione tra l'aderenza alla dieta mediterranea e il rischio di cancro utilizzando i dati dello studio Epic, uno studio di coorte prospettico multicentrico che ha coinvolto circa 142.605 uomini e 335.873 donne.(7) L'aderenza alla dieta mediterranea è stata esaminata con un punteggio (0-9), considerando l'assunzione combinata di frutta, noci, verdure, legumi, cereali, lipidi, pesce, latticini, carne e alcol. L'associazione della dieta con l'incidenza del cancro è stata valutata attraverso il modello di regressione di Cox, aggiustando per i potenziali confondenti. In totale sono stati identificati 9.669 tumori negli uomini e 21.062 nelle donne ed è stata riscontata un'associazione inversa tra una maggior aderenza alla dieta mediterranea e il rischio di cancro (HR=0.96, 95% CI 0.95-0.98), soprattutto per i tumori correlati al fumo. Una stretta aderenza al modello mediterraneo può quindi ridurre il rischio complessivo di cancro, tanto che gli autori concludono che il 4,7% dei casi di cancro tra gli uomini e il 2,4% nelle donne si sarebbe potuto evitare se i soggetti dello studio avessero avuto una maggiore aderenza alla dieta mediterranea.

Approfondimenti
1. Trichopoulos D, Lagiou P (2004) Mediterranean diet and overall mortalitydifferences in the European Union. Public Health Nutr 7(7): 949-951.
2. Trichopoulou A (2004) Traditional Mediterranean diet and longevity in theelderly: a review. Public Health Nutr 7(7): 943-947.
3. Trichopoulou A, Orfanos P, Norat T, et al. (2005) ModifiedMediterranean diet and survival: EPIC-elderly prospective cohort study.BMJ 330(7498): 991.
4. Trichopoulou A, Bamia C, Lagiou P, Trichopoulos D (2010) Conformity totraditional Mediterranean diet and breast cancer risk in the Greek EPIC(European Prospective Investigation into Cancer and Nutrition) cohort.Am J ClinNutr 92(3): 620-625.
5. Sofi F, Abbate R, Gensini GF, Casini A (2010) Accruing evidence on benefitsof adherence to the Mediterranean diet on health: an updated systematicreview and meta-analysis. Am J ClinNutr 92(5): 1189-1196.
6. Sofi F, Cesari F, Abbate R, Gensini GF, Casini A (2008) Adherence toMediterranean diet and health status: meta-analysis. BMJ 337: a1344.
7. Couto E, Boffetta P, Lagiou P, et al. (2010) Mediterranean dietary pattern and cancer risk in the EPIC cohort. Br J Cancer 104: 1493-1499.

Maurizio Battino


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