La malnutrizione non può più essere considerata un ineluttabile effetto collaterale della malattia a cui rassegnarsi; essa è, infatti, prevenibile e reversibile a patto che l’intervento nutrizionale sia il più tempestivo possibile, divenendo parte integrante delle cure oncologiche.

Valter Longo risponde ad alcune domande sul comportamento alimentare in relazione alla dieta mima digiuno e sulle ripercussioni di quest0’ultima in oncologia.

Il digiuno prima dei trattamenti chemioterapici rappresenta sicuramente un filone di ricerca innovativo e promettente, ma è ancora in fase di studio e non è ancora, se mai lo sarà, avvallato da alcun dato clinico con evidenza accettabile.

Il 14 dicembre 2017, tramite un Accordo Stato-Regioni, sono state approvate le Linee di indirizzo sui percorsi nutrizionali nei pazienti oncologici.

Un ampio studio epidemiologico corrobora l'evidenza che l'obesità, il sovrappeso e il diabete siano fattori di rischio di insorgenza di tumori e fa risaltare l'impatto clinico e socioeconomico della problematica medica.

All’interno della Fondazione IRCCS Istituto Nazionale dei Tumori sono nati, intorno alla metà degli anni novanta, i corsi di Cucina Naturale, nell’ambito dei progetti di ricerca della S.C. Epidemiologia e prevenzione.

Il 20% dei pazienti oncologici non riesce a superare la malattia proprio a causa delle gravi conseguenze della malnutrizione.

Conclusosi il 3° Congresso SINuC a Torino si possono tirare due conclusioni: la mancata applicazione di interventi di nutrizione in pazienti critici, anziani, ospedalizzati o fragili dovrebbe essere considerata una cattiva pratica clinica e l’infiammazione cronica, lieve è invisibile ma devastante.

La nutrizione oncologica è da diversi anni sempre più protagonista per la crescita professionale della categoria in forza delle nuove evidenze scientifiche. Nutrizione 33 ha chiesto l'opinione del dottor Paolo Pedrazzoli.